Pagina bella o pagina giusta?

Quante volte guardando una pagina pubblicitaria, una brochure, una monografia aziendale avete detto “che bella” oppure “che brutta”? Vi è mai capitato di dire “questa comunicazione è giusta”? Probabilmente no. Bene, sappiate che ci sono regole non solo per comunicare bene dal punto di vista dei contenuti. Anche nella grafica, che per molti e solo questione di gusti, ci sono delle regole che devono essere seguite se chi fa l’investimento vuole che non diventino soldi buttati al vento.

Vi è più facile leggere una parola in maiuscolo o in minuscolo? Provate, sono certo che tutti risponderanno in minuscolo. Sapete perché? Il nostro cervello non solo interpreta le lettere della parola che legge abbinandole al significato delle stesse, ma si aiuta anche interpretando la forma grafica che la parola assume insieme alle lettere. È il motivo per cui se sostituite alcune lettere di una parola con simboli simili, il vostro cervello leggerà la nuova parola senza senso come fosse la vecchia corretta e la leggerà senza problemi. All’interno di un testo, il mio nome è più facile da leggere se lo scrivo Carlo piuttosto che CARLO Ultimamente gira un post su Facebook che presenta proprio un testo scritto con parole inesistenti, ma simili nella forma a parole vere e si vede come la lettura del testo è praticamente identica a quella che si avrebbe con il testo originario.

Tenendo conto di tutto ciò, anche scrivere

M  a  r  k  e  t  i  n  g

per il nostro cervello non è la stessa cosa che scrivere

Marketing.

Immagino notiate anche voi maggiore difficoltà nel leggere la prima parola rispetto alla seconda, il nostro cervello non è abituato a leggere la parola con spazi eccessivi tra le lettere che la compongono. Ecco perché alcune scelte grafiche che vengono fatte per inserire elementi estetici in un testo possono essere tenute in considerazione solo se il testo non ha valenza di contenuto, ma solo di contorno estetico.

Un altro aspetto nella scrittura grafica da tenere presente è senza dubbio l’uso del font. Ciascuno a i propri gusti, ma l’utilizzo del font dovrebbe prima di tutto tenere conto la tipologia di testo che si intende scrivere. Dovete scrivere un testo tecnico? Utilizzate un font “bastoni” (Arial, Helvetica, Calibri, ecc.). Dovete scrivere un romanzo? Utilizzate un font “graziato” (Times New Roman, Bookman, ecc.). Dovete “fintare” una pergamena? Utilizzate i font “script” (Freestyle Script, French Script, ecc.). Volete scrivere un testo importante? Utilizzate un font con caratteri spessi e così via. Ogni font ha un suo significato e non accontentatevi dei font di default che trovate nel computer, sbizzarritevi a cercarli on-line nei siti che li offrono a pagamento (costano veramente poco) così da avere una caratteristica solo vostra nella comunicazione.

Una volta scelto il font, poi, evitate assolutamente di cambiarlo più volte all’interno dello stesso testo: titolo, blocco di testo, didascalie, vanno scritte utilizzando la medesima famiglia di font. Potete cambiare lo spessore (Regular, Light, Bold, Heavy, Italic, …), ma non la tipologia. Ogni cambiamento crea confusione e difficoltà alla lettura. In realtà il cambiamento sarebbe consentito se foste a conoscenza dei font “complementari”, ma mi aspetto che chi legge questo blog non abbia competenze tali da addentrarsi in questo campo cosi approfonditamente.

E ancora: come utilizzate il grassetto (Bold in termini tecnici) e la dimensione del font?

Nel caso del grassetto l’utilizzo dovrebbe essere abbastanza semplice, ma esistono comunque regole da seguire. Ti interessa dare enfasi ad una parola in particolare in un testo? Fai in modo che la parola che intendi evidenziare sia fortemente diversa rispetto al testo in cui è inserita. Leggere modifiche di spessore non aiutano la comprensione. Anche la dimensione del font deve essere utilizzata conoscendo le regole grafiche. Se avete un titolo da scrivere scrivetelo aumentandolo, rispetto al corpo del testo descrittivo, x1,5 oppure x2.

Per ultimo valutiamo anche l’impatto dell’interlinea. Lo spazio tra una riga ed un’altra all’interno di uno stesso blocco di testo deve seguire regole di equilibrio tra lo spazio stesso e la dimensione del corpo del font. Spazi eccessivi o righe di testo eccessivamente schiacciate tra loro rendono il testo difficilmente leggibile. Così come, a meno che non stiate scrivendo un libro, è utile staccare un blocco di testo da un altro sia per facilitare la lettura sia per staccare un concetto da un altro.

Direi che ci sono sufficienti contenuti in questo articolo da farvi capire che se, parlando con me, dite “a me piace il Comic Sans”, il minimo che possiate avere è un’occhiata di odio puro. Naturalmente scherzo, ma ricordate che il gusto personale in comunicazione dovete cercare di metterlo da parte (e sulla scelta del Comic Sans preferisco non esprimermi 😊).

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