CHI SONO

Carlo Visenti

Circa una quindicina di anni fa è stata presentata un’analisi che sottolineava come ogni giorno a Milano mediamente ogni persona entrava in contatto con circa 6.000 marchi. Con lo sviluppo dei mercati e dei mezzi di comunicazione (pensate solo ai social network), questi numeri certamente sono aumentati in maniera esponenziale e aumentano velocemente di giorno in giorno. Ecco perché oggi ogni azienda deve valutare bene come si presenta, cosa intende dire al proprio mercato, per evitare di essere percepita come una delle tante o, peggio, non essere neppure vista.

Ma se la grande azienda ha diverse alternative tra cui scegliere per arrivare all’obiettivo, diversa è la condizione della piccola-media azienda italiana, realtà spesso sostenute dal fondatore e dalla sua famiglia.

Non è facile trovare il consulente di comunicazione e marketing che sappia interpretare le esigenze della piccola azienda, che comprenda come gli investimenti devono essere mirati e oculati, che sappia parlare con questi imprenditori con un linguaggio comprensibile e che capisca che la comunicazione delle grandi aziende del settore a loro non serve.

Io sono questo, con competenze che arrivano dall’aver collaborato per diversi anni anche a progetti internazionali, ma convinto che l’economia italiana debba supportare i piccoli imprenditori, i liberi professionisti, gli artigiani, i negozianti. Così metto a disposizione queste mie competenze per aiutare le aziende a realizzare progetti unici e personalizzati, con un linguaggio comprensibile, con concretezza e senza fronzoli, lavorando fianco a fianco dell’imprenditore per arrivare all’obiettivo.

Ogni azienda è unica, io le aiuto a esprimere questa unicità.

 

Guarda la tua azienda da un punto di vista diverso:
potresti sorprenderti.

COSA FACCIO

  • Cosa faccio

    Aiuto le aziende, questo è ciò che faccio. Generico? Forse sì, ma secondo me le aziende sanno come produrre, quasi sempre sanno anche chi vogliono essere e dove vogliono arrivare. Ciò che non sanno è come esprimere tutto ciò in una comunicazione che venga vista, capita e apprezzata dal mercato.

    In questo breve video ho parlato di me, di come lavoro e perché le aziende possono contare su di me; ho spiegato come realizzo le mie strategie di comunicazione, che puntano a far raggiungere gli obiettivi con originalità e mettendo in luce l'unicità propria di ogni azienda.

    Ovviamente ci sono tante altre questioni da affrontare per rendere la comunicazione della tua azienda unica ed efficace: mandami una mail o telefonami, sarò felice di ascoltarti e aiutarti.

CASI STUDIO

Casi studio

Volete capire come riesco a trovare strategie diverse per ogni azienda? Volete sapere come utilizzo la strategia di marketing laterale per attività come la vostra? Volete sapere se posso essere un supporto giusto per le vostre esigenze? Cliccate qui sopra su CASI STUDIO, entrate nella pagina che presenta i miei progetti passati e guardate come ho lavorato per i miei clienti: alla fine giudicate voi.

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Ad ogni azienda la sua strategia

Ad ogni azienda la sua strategia!

Noi esseri umani siamo diversi gli uni dagli altri: il carattere, il fisico, la voce e ogni altro aspetto sono diversi e ci identificano come singoli all’interno di una popolazione che a livello mondiale ha superato gli 8 miliardi.

Io ritengo che questa diversità sia la nostra forza, non solo dal punto di vista personale, ma anche aziendale. Quanto più riusciamo ad utilizzare il nostro essere persone nella comunicazione della nostra attività, tanto più creiamo le basi per differenziarci dai concorrenti.

Ogni azienda ha bisogno della propria strategia, non può essere che basti guardare i concorrenti e fare più o meno come loro; vuol dire buttare i soldi, niente di più e niente di meno.

Noi siamo abituati a fare affari con le persone, non con un marchio. O avete la disponibilità economica dei grandi marchi per campagne pubblicitarie che entrano sotto pelle dei clienti oppure dovete puntare sulle differenze tra la vostra azienda e i vostri concorrenti. Siete l’unica reale, vera, sostenibile nel tempo, mai copiabile differenza. Non i prodotti, non la tecnologia, non il servizio o il prezzo: voi. Le aziende che collaborano con BRAVI agenti monomandatari sono disposte a pagarli cifre a volte assurde perché non passino alla concorrenza. In questo mondo, si sa, se l’agente cambia azienda porta con sé il proprio portafoglio clienti; è lui che fa la differenza, con la sua capacità di relazione con il cliente.

Anche gli imprenditori possono fidelizzare, prima di tutto attraverso la comunicazione della propria azienda, attirando i clienti che condividono con l’azienda la stessa deontologia professionale, lo stesso modo di fare azienda, gli stessi obiettivi. Perché questo accada, però, dalla comunicazione deve uscire l’anima dell’imprenditore, la sua passione. Non vendete fumo, non vendete slogan, la gente è sempre meno disposta ad acquistare a scatola chiusa, non dà più fiducia a prescindere.

Abbiate coraggio, fate vedere chi siete con sincerità. Il mercato vuole sapere con chi sta parlando. Fate sì che se cambiate totalmente attività, la gente vi segua perché si fida di voi.

I vostri clienti non vogliono conoscere i vostri prodotti, vogliono sapere perché si devono fidare di voi.

 

Ottimizzare le risorse in azienda

Uno degli aspetti più complicati per l’imprenditore è quello di capire come costruire la squadra. Chi mi conosce sa che qualsiasi sia l’obiettivo che ti proponi (sportivo, familiare, imprenditoriale, …) da solo non puoi fare nulla, ti serve una squadra composta dalle persone giuste al posto giusto. Anche gli sportivi che fanno un’attività agonistica a livello individuale (vedi i tennisti, nuotatori, …) hanno la necessità, per raggiungere l’apice, di essere circondati di allenatori, fisioterapisti, nutrizionisti, che mettano in campo le loro competenze per aiutare l’atleta.

L’imprenditore solitamente non ha difficoltà a capire che da solo non può fare tutto, ma spesso capita che questo pensiero lo attraversi solo per alcune delle attività aziendali: sa che gli serve un settore amministrativo, un responsabile produzione, una rete commerciale e così via. Ma gran parte dei piccoli medi imprenditori non sono certi che una figura che curi la loro comunicazione sia necessaria.

Vi faccio un esempio: se voi foste un atleta di corsa e la vostra specialità fossero i 100 e 200 m. piani, vi allenereste da soli. No, vero?

Perché voi sapete di avere il fisico giusto, ma non sapete come farlo rendere al massimo. Oppure, meglio ancora, magari pensate che la vostra specialità siano i 100 m., invece un allenatore scoprirebbe che date il massimo negli 800 m. Gli imprenditori sono come questi atleti, hanno bisogno di avere un allenatore che dica loro cosa devono comunicare per correre al meglio, senza sono spaesati e si affiderebbero alle loro sensazioni che spesso, per mancanza di competenze specifiche, sono sbagliate: conoscere la propria azienda e il proprio prodotto non è sufficiente.

Ma c’è di peggio. Riprendendo l’esempio di prima, se foste un atleta che corre i 100 e 200 m. vi allenereste come un maratoneta?

Spero per la vostra salute che rispondiate di no. Eppure spesso è quello che accade. Quando l’imprenditore è conscio di non avere le competenze per impostare un piano di comunicazione, e crede che i consulenti rubino soldi, guarda cosa fa il suo concorrente (generalmente quello che odia di più) per copiare la sua comunicazione: “Se lo fa lui che è peggio di me, senz’altro funzionerà con me ancora meglio.” Ci sono anche quelli che cercano i consulenti come alcuni spettatori di certi programmi cercavano gli imbonitori televisivi (Vanna Marchi docet), per cui si affidano al consulente di nome (a volte, di nome solo per autoreferenzialità) che non volendo addentrarsi nella comprensione, affida un allenamento da maratoneta ad un velocista.

Se siete imprenditori che vogliono il giusto venditore per il loro modo di fare business, se cercate il giusto responsabile amministrativo che vi affianchi nei vostri progetti e che vi supporti con le giuste idee finanziarie, dovete fare gli stessi passi quando è il momento di scegliere il consulente di marketing e comunicazione: siete velocisti, non lanciatori di giavellotto.

 

Posizionamento aziendale

Mamma mia, quante volte ne sento parlare da un’azienda: “Bisogna che troviamo il nostro posizionamento.”, “Non abbiamo un posizionamento.” e poi, una volta che lo trovano, non lo seguono perché, purtroppo, per la maggior parte delle aziende POSIZIONAMENTO è solo una parola.

Il termine posizionamento richiama a qualche cosa di statico, immobile, granitico. Sembra un pilastro a cui legarsi per garantire un futuro glorioso alla propria azienda. Vi svelo un segreto: non è così, proprio per nulla.

Immaginate di avere davanti a voi la realizzazione della casa dei vostri sogni. Dopo il progetto, quando inizia la costruzione, si realizza lo scavo per la realizzazione delle fondamenta: le fondamenta sono il vostro posizionamento. Poi si costruisce la casa sulle fondamenta: la casa sono i nuovi mezzi di comunicazione (naturalmente un posizionamento non è solo comunicazione, ma parlo delle cose che conosco). Infine si inseriscono i mobili e gli arredi: questi sono i contenuti dei vostri mezzi di comunicazione.

Come nel caso di una abitazione, in cui gli arredi cambiano o si spostano fino a creare l’ambiente migliore per chi lo deve abitare, così la comunicazione DEVE modificarsi nel tempo. Il vostro posizionamento si inserisce in unmercato in cui alcuni vostri concorrenti hanno già un posizionamento, altri ancora non lo hanno e altri non lo avranno mai: siete inseriti in un mondo in continuo movimento. Anche tenendo solo conto del vostro nuovo posizionamento, le aziende concorrenti organizzeranno azioni per contrastare le vostre mosse.

Cosa significa? Da una barca gettate un sasso in un lago e le onde che create con questa caduta sono i concorrenti che si muovono: dovete continuare a remare per far sì che le onde non vi sommergano.

Se investite nel fissare un vostro posizionamento e poi non lo seguite perché vi è molto più comodo stare nella vostra nuvola, fate maggiori danni per la vostra azienda che se non cercaste alcun posizionamento.

Ogni attività di marketing non è semplicemente moda, non sono parole che “ho sentito” e mi piacciono, i consulenti non vengono assunti perché “fa figo” dire di avere assunto un consulente, sono persone che possono aiutare l’azienda nei momenti critici. Ma se tutte queste azioni vengono intraprese per aumentare l’ego del titolare il risultato dell’averle messe in pratica per l’azienda sarà zero…

Scegliete voi cosa fare: io, se volete, sono qui.

Pubblicità aziendale

Come si è passati dagli spot di carosello anni ’70, vere opere d’arte agli spot usa e getta di oggi?

Lavazza, Pasta Agnesi, Indesit, Amarena Fabbri, Cynar; sono solo alcuni nomi di grandi marchi del passato, tra gli anni settanta e ottanta, che hanno fatto realizzare delle vere e proprie opere d’arte, dei cortometraggi di grande creatività, per la iconica trasmissione Carosello, punto di riferimento per i ragazzini di quegli anni che sentivano dai genitori il mantra “a letto dopo Carosello”.

A volte 10 minuti di cinema che per noi piccoli nulla avevano a che fare con la pubblicità (erano prodotti per il cui acquisto non venivamo minimamente coinvolti), ma creavano storie divertenti, fantascientifiche, horror (non ricordo il motivo, ma ricordo lo spavento che provavo per lo spot della Pasta Agnesi), cartoni animati o sceneggiati (ricordate il tenente Sheridan?). Era divertimento puro.

Dopo diversi anni, in un momento in cui i tempi degli spot si sono ridotti da 10 minuti a 30”, la creatività è stata messa ancora più alla prova e sono usciti alcuni spot veramente degni di essere ricordati. Beppe Grillo per Yomo, una sola frase dopo un silenzio assordante, o Sophia Loren per Parmacotto, unica occasione in cui per contratto del testimonial non è stato detto il nome del prodotto. Alcuni ancora oggi sono decisamente interessanti dal punto di vista creativo, ma è molto più facile trovare spot che nel giro di qualche settimana non si ricorderanno più: fatti male, con costi bassi, senza alcuna sceneggiatura.

Faccio solo un esempio. Ultimamente viene trasmesso uno spot di un’azienda per le consegne a domicilio che definirei squallido. Una signora arriva a casa e sulla porta ricorda di aver dimenticato di acquistare il latte. Si gira per tornare a comprarlo e vede che inizia a piovere. Allora cosa fa?

Chiama questa società che le manda a casa con il suo litro di latte un ragazzo con chiari lineamenti indiani. Certo, non faccio la fatica di andare a prendere un litro di latte con la mia auto, non decido che se per un giorno non bevo latte non cambia nulla, no, meglio chiamare un ragazzo che in bici sotto la pioggia viene a casa mia con il mio alimento salva vita.

Se potete scusate la mia cattiveria, ma non ne posso più di questa banalizzazione della società certificata dalla pubblicità, c’è una mancanza di rispetto dell’essere umano (vedi anche gli spot di profumi) che non può essere accettato pedissequamente. E per chi lavora in un campo in cui l’estetica ha un peso, ma ancora di più il messaggio che viene trasmesso. Vedere aziende che spendono semplicemente soldi per non si sa quale motivo, mi lascia sempre con l’amaro in bocca, soprattutto quando mi trovo a lavorare con aziende moooooolto più piccole che hanno molto da dire, ma non questi investimenti da mettere in campo.